La febbre altro non è che un innalzamento della temperatura corporea sopra i livelli reputati “normali” (in media sopra i 37 °C). In questo articolo cercheremo di capire se è possibile abbassare la febbre con aiuti naturali. Inoltre accenneremo alle regole da seguire in caso di febbre alta nei bambini. In particolare affronteremo i seguenti argomenti:
L’insospettabile utilità della febbre
Di per sé, la febbre non è una patologia ma un sintomo. Si tratta di una risposta dell’organismo alle aggressioni esterne, volta a eliminare l’agente destabilizzante. Da questo punto di vista la febbre può essere considerata un utile segnale, che ci indica che qualcosa non va.
Ma è possibile abbassare la febbre in modo naturale? Scopriamolo assieme!
Cause della febbre: capirla per affrontarla
In genere la febbre alta può essere associata ad altri sintomi, come:
- mal di testa;
- debolezza;
- inappetenza;
- senso di nausea.
Questo disturbo si può presentare in varie occasioni, per esempio quando è in corso un’infezione o una qualsiasi alterazione dei parametri dell’organismo.
Le cause della febbre possono essere diverse: un banale colpo d’aria, un virus influenzale ecc. Per capire quando intervenire e come abbassare la febbre è necessario individuare i fattori scatenanti. In questo modo eviteremo di compiere azioni inutili se non dannose.
Antibiotici e farmaco-resistenza: evitare l’auto-prescrizione
L’assunzione di antibiotici è inefficace in caso di febbre dovuta all’influenza. Questi farmaci sono utili solo contro i batteri, come spiega anche un opuscolo del Ministero della Salute Italiano. Un uso inappropriato può risultare controproducente favorendo la farmaco-resistenza.
La farmaco-resistenza (l’aumento della resistenza dei batteri nei confronti degli antibiotici) è pericolosa perché l’antibiotico preso “a sproposito” potrebbe non funzionare più quando ne avremo bisogno.
Questo meccanismo può esporre a conseguenze anche gravissime. Per questo è bene non improvvisare o modificare le prescrizioni mediche.
Il modo migliore per affrontare la febbre è quello di comprenderne le cause, consultando il proprio medico. Dopo aver escluso gravi patologie, potremo ricorrere a regole e sostanze naturali che ci aiutino ad abbassare la febbre.

Come abbassare la febbre con rimedi naturali: piante e regole
Come accennato, la febbre ha una sua utilità ed è un fondamentale meccanismo di difesa. A volte, quindi, è sconsigliabile “stroncarla sul nascere”.
Tuttavia temperature superiori ai 40 gradi, se persistenti, possono rivelarsi dannose. Questo vale in particolar modo per i soggetti a “rischio” come bambini piccoli e persone anziane.
Per mitigare temperature troppo alte è però possibile anche fare ricorso ad aiuti naturali. Cerchiamo di capire se e come abbassare la febbre con aiuti naturali quando è troppo alta e persistente.
3 piante utili in caso di febbre
Esistono piante che, regolando il processo di sudorazione, possono aiutare il nostro corpo a disperdere calore più velocemente. In questo modo favoriscono il ripristino della temperatura corretta. Ecco perché sono considerate aiuti naturali per abbassare la febbre.
L’evaporazione del sudore dalla pelle, o meglio dell’acqua che contiene, è in grado di indurre un abbassamento della temperatura corporea.

1) Sambuco
L’estratto dei fiori di sambuco è usato nella formulazione di integratori specifici per contrastare i disturbi da raffreddamento.
Alla pianta sono riconosciute anche proprietà utili per il benessere delle prime vie respiratorie. La sua assunzione può regolare il naturale processo di sudorazione e favorire così la termo regolazione del corpo.
In particolare «i fiori sono considerati diaforetici (favoriscono cioè la sudorazione) […] e vengono impiegati, […] in corso di malattie da raffreddamento, accompagnate da febbre» (E. Campanini, Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Milano 2012).

2) China
Apprezzata fin dal XVI secolo come rimedio febbrifugo, la china oggi è sfruttata per l’estrazione del chinino. Può aiutare a regolare la temperatura e contrasta gli stati tensivi localizzati spesso connessi alla febbre.
Infatti «i sali di chinina (in particolare il solfato) sono stati impiegati a lungo nell’unione ad altri antipiretici nella terapia delle febbri da malattie da raffreddamento. L’effetto terapeutico prevalente è dovuto […] ad una accresciuta irradiazione del calore stesso attraverso la cute per vasodilatazione periferica e per aumentata sudorazione» (E. Lazzarini e A. R. Lonardoni, Manuale pratico di fitoterapia, II, Roma 1985).

3) Salice
La parte del salice sfruttata in fitoterapia è la corteccia, le cui virtù erano già note nell’antichità. Già nei testi di Plinio e di Ippocrate il salice viene menzionato per le sue virtù febbrifughe.
Per capire se è possibile abbassare la febbre mediante il salice, occorre ricordare il suo meccanismo d’azione. L’estratto della corteccia aiuta la regolarità del processo di sudorazione e contrasta gli stati di tensione localizzati. In questo modo favorisce il mantenimento o il ripristino di una regolare temperatura.
La corteccia del salice è infatti ricca di glucosidi salicilici e, in particolare, di salicina. Per questo motivo, al suo estratto si riconoscono proprietà «antidolorifiche e antipiretiche» (F. Perugini Billi, Manuale di fitoterapia, Azzano San Paolo 2008).
Si può assumere da solo, sotto forma di estratto liquido, oppure in sinergia con altre piante (come la china) e nutritivi.
E per la prevenzione e la ripresa…
Altre piante, invece, sostenendo le difese immunitarie possono agire in sinergia e favorire la ripresa.
4) Echinacea
In natura esistono diverse specie di echinacea ma nella formulazione di integratori naturali se ne usano prevalentemente 3: l’Echiacea angustifolia, Echinacea purpurea ed Echinacea pallida.
Gli estratti delle radici di queste piante sostengono l’efficienza del sistema immunitario e favoriscono il benessere delle vie respiratorie.
L’estratto di echinacea quindi, pur non agendo sul processo di termoregolazione, può aiutare il corpo a difendersi dall’azione di agenti esterni e a ripristinare velocemente il suo equilibrio.
Diversi studi hanno infatti confermato che «la pianta è in grado di rafforzare le difese dell’organismo nel confronti delle malattie da raffreddamento» (E. Campanini, ibidem).

Vantaggi e controindicazioni
degli aiuti naturali contro la febbre
L’aspetto che accomuna gli aiuti naturali utili per contrastare la febbre è l’azione sul processo di sudorazione. Il sudore genera, infatti, un’immediata dispersione di calore e aiuta il corpo ad abbassare la temperatura.
In commercio esistono integratori naturali contenenti le piante sopra elencate. Quelli più completi sono arricchiti con vitamina C, per sostenere il sistema immunitario, e piante utili anche per il benessere di naso e gola. In questo modo si ottiene un effetto sinergico e una maggiore efficacia nel ripristino del benessere.
È bene assumere questi prodotti nelle dosi indicate alle prime avvisaglie di febbre, e continuare per qualche giorno, finché la temperatura non si è regolarizzata.
Piante come salice, sambuco, china o echinacea non hanno effetti collaterali e sono sicure se assunte seguendo le modalità e i dosaggi corretti.
Per cautela, le persone che seguono terapie con farmaci specifici, o affetti da patologie, dovrebbero sentire il parare del medico prima di assumere gli integratori. Lo stesso vale anche per le donne in gravidanza o allattamento.
È possibile misurare la febbre senza termometro?
Può capitare di star poco bene quando si è fuori casa. Quando si hanno i sintomi della febbre (brividi, mal di testa, dolori muscolari) ma non si ha a portata di mano un termometro, è possibile fare una stima approssimativa della temperatura.
Il battito cardiaco e la frequenza respiratoria variano all’aumento della temperatura. La febbre fa aumentare entrambi. Misurando i battiti cardiaci (appoggiando i polpastrelli sul polso) è possibile avere una stima approssimativa della temperatura corporea.
Tenendo conto che i battiti di un adulto sano a riposo sono compresi tra 60 e 80 al minuto, se rileviamo almeno 10 battiti in più potremmo avere qualche linea di febbre.
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Laureata in Lettere moderne all’Università degli Studi di Bologna (2000), con successiva specializzazione in Relazione e comunicazione coi media (2001).
Ha maturato una decennale esperienza nel settore editoriale, occupandosi di correzione bozze, editing, revisione e gestione di progetti di scolastica tecnica scientifica.
Si è occupata della stesura di articoli divulgativi sulle tematiche del benessere e della prevenzione per la rivista “Professione salute” dell’editore Blumill srl.
Ha collaborato come consulente esterno con Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), occupandosi dello sviluppo contenuti per le tematiche di rendicontazione per la versione online del bilancio sociale dell’Associazione (2014).
Attualmente si occupa della gestione dei profili social per l’azienda Giorgini Dr. Martino, della scrittura di articoli Seo oriented e della produzione dei contenuti per altri materiali di comunicazione online e offline (newsletter, landing page, bugiardini ecc.).